La necessità di creare questa rete si basa sulla constatazione condivisa e documentata che lo sfruttamento delle persone con cui lavoriamo non è limitato a un solo paese europeo.La ragione che ha spinto alla ricerca di contatto e la motivazione alla creazione di una rete é legata al desiderio di comprendere e accompagnare al meglio un pubblico che é in costante movimento da un paese all’altro e cercare di dare una risposta concreta al traffico e alla tratta degli esseri umani. Gli operatori si sono interrogati su come costruire una rete per poter condividere e scambiare informazioni sulle persone prese in carico al fine di poterle supportare meglio nelle procedure amministrative e nelle loro scelte; sui sistemi giuridici dei rispettivi paesi con l'impatto del regolamento Dublino III e sui diritti garantiti alle persone; sui percorsi da intraprendere al fine di rendere le istituzioni più consapevoli dei bisogni delle persone prese in carico dai servizi svolti dalle associazioni partecipanti alla rete. Gli operatori che hanno deciso di creare e di aderire alla rete, rivendicano questi scambi come atto politico.La rete ha l’obbiettivo di riunire organizzazioni, associazioni, enti, e quindi i loro operatori che lavarono sul campo. Questa rete vuole includere avvocati, operatori sociali e associazioni, sia italiane che francesi in modo da permettere scambi semplici e fluidi per facilitare la costruzione di percorsi di vita e di transito, e per accompagnare o prevenire al meglio i ritorni forzati, quando possibile.La rete ha anche l’obiettivo di rendere più visibili le organizzazioni di fronte alle autorità locali competenti e di instaurare un dialogo costante e costruttivo, al fine di migliorare la situazione dei beneficiari dei propri servizi.Infine, risponde ad un bisogno di arrestare, con azioni legali, il traffico di esseri umani, perché laddove c’è vacanza di legalità, resta lo spazio per i traffici illeciti.